Mozione partito radicale
MOZIONE APPROVATA ALL’UNANIMITÀ DAL Consiglio generale del Partito Radicale Nonviolento Transnazionale Transpartito riunito in forma straordinaria ed urgente mercoledì 10 luglio 2024
PRESO ATTO che, per l’ennesima volta, il Governo non ha alcuna intenzione di porre rimedio attraverso politiche strutturali alla gravissima, persistente situazione di abbandono delle carceri, dei detenuti, degli agenti, dei direttori e del personale tutto, dipendente, precario e volontario;
RIBADISCE che la situazione penitenziaria è lo specchio della politica giudiziaria, e lo stato della giustizia italiana è – come descritto dalle sentenze della Corte europea dei diritti dell’uomo – di una giustizia che viola strutturalmente i diritti umani fondamentali;
RITIENE che il numero dei suicidi in carcere sia solo uno dei parametri – per quanto significativo e di estrema gravità – per valutare lo stato dei penitenziari. Non c’è dubbio che dall’inizio dell’anno c’è stato un notevole incremento, e che in una struttura dello Stato questo non dovrebbe accadere mai e, il fatto che oltre a tanti detenuti, vi siano anche agenti della polizia penitenziaria, denota il tasso di invivibilità del carcere, che in uno Stato di diritto è tasso di inciviltà e di violazione dei diritti umani fondamentali;
RITIENE ALTRESÌ contrario a tutto ciò che la Repubblica Italiana ritiene inaccettabile, come il sovraffollamento, la mancanza di assistenza sanitaria, la presenza di soggetti psichiatrici e tossicodipendenti abbandonati a sé stessi, per non dire dei 90mila liberi sospesi che potrebbero da un momento all’altro essere condotti in carcere per reati commessi tempo addietro;
SALUTA il fatto che il Presidente dell’ANM Santalucia parli di carcere “criminogeno” che – come denunciava Marco Pannella – è tale storicamente e strutturalmente;
e che l’ANM chieda quindi al Parlamento, in convergenza con il Partito Radicale, un provvedimento di amnistia che affronti radicalmente la questione penitenziaria e, di converso, la politica giudiziaria;
SI APPELLA al Presidente della Repubblica ed ai Magistrati di Sorveglianza affinché provvedano subito, su richiesta dei detenuti che avanzeranno istanze di “grazia”, alla sospensione della pena nei confronti di tutti coloro che nelle carceri italiane, vivono in condizioni incompatibili con un trattamento penitenziario contrario al senso di umanità, in manifesta violazione dell’articolo 27 della Costituzione e dell’articolo 3 della Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo;
INVITA il Parlamento a riprendere i lavori per una riforma penitenziaria intrapresa e mai conclusa dal Ministro Andrea Orlando, che il Governo Gentiloni ha pavidamente affossato e definitivamente abbandonato nel tentativo di soddisfare il consenso populista e forcaiolo;
INVITA il DAP a far pervenire a tutti i detenuti, nella loro lingua madre, una sintesi della legge che il Governo ha predisposto per sanzionare le proteste nonviolente, dimostrando che l’incapacità politica genera prepotenza su persone che dovrebbero essere custodite dallo Stato in condizioni dignitose mentre sono ostaggio e vittima dello Stato;
Il Consiglio generale del Partito Radicale
PROMUOVE una campagna per denunciare le condizioni disumane e degradanti in cui versano i detenuti, al Presidente della Repubblica, alla Magistratura di Sorveglianza e al Ministro della Giustizia, tramite formali istanze di “grazia”, di sospensione delle pene per motivi umanitari e iniziative in autotutela ministeriali;
INVITA i detenuti e i loro avvocati a presentare le relative istanze sulla base dei formulari predisposti dal Partito Radicale e a darne notizia al Partito per il coordinamento, il rilancio e il prosieguo dell’iniziativa anche presso altre giurisdizioni;
IMPEGNA gli organi dirigenti e i membri del Consiglio generale e si appella agli iscritti, agli avvocati, e a chiunque ne venga a conoscenza, a dare la massima diffusione a questo documento e mobilitarsi per mettere in atto le azioni previste.