Partito Radicale: “scorrettissimo monitoraggio agcom pluralismo, oltre ogni limite (di legge e non solo)”

Dichiarazione di Marco Beltrandi, membro della Presidenza del Partito Radicale Nonviolento, già deputato radicale della Commissione di Vigilanza sulla Rai nella XV e XVI legislatura, e di Maurizio Turco, del coordinamento della Presidenza del Partito Radicale Nonviolento, e già deputato della XV e XVI legislatura.

Roma, 19 gennaio 2018. “Dagli ultimi dati di monitoraggio del pluralismo politico istituzionale pubblicati dall’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazione si apprende con sconcerto che da detto monitoraggio è sparita la voce “Radicali Italiani- Partito Radicale” presente ancora nel monitoraggio relativo alla settimana precedente.

Tutto questo accade dopo che la scorsa settimana l’avvocato Giuseppe Rossodivita aveva inviato a nome del Partito Radicale una diffida legale ad AGCOM, (dopo vane e numerose richieste e solleciti , anche formali, a prendere atto di ciò che tutti i media cartacei e non hanno preso atto, e cioè della totale separazione politica del Partito Radicale dal soggetto politico Radicali Italiani , con divergenze anche pubbliche di linee e comportamenti politici, sanciti da Congressi e non solo) a riportare nel monitoraggio suddetto le distinte voci di Radicali Italiani e quella di Partito Radicale (entrambe e separate), onde consentire un corretto monitoraggio e l’esercizio dei diritti civili e politici di tutti, impedito da questa etichetta unica. D’altronde questo comportamento dell’Autorità appare tanto più inspiegabile visto, per esempio, quanto è stato fatto per la assai più recente separazione tra Liberi ed Eguali e Partito Democratico (con la prima presente come voce ben tre volte nel monitoraggio AGCOM).

Non facciamo processi alle intenzioni, ma prendiamo atto che questa contestuale cancellazione dal monitoraggio della voce Radicali Italiani e del Partito Radicale, del tutto inspiegabile ed ingiustificata, ha come conseguenza ancora una volta di nascondere totalmente la presenza pari a zero nella informazione politica del Partito Radicale, a fronte di una evidente, inedita e continua sovraesposizione mediatica di Radicali Italiani, Lista più Europa, etc, probabilmente nascosta sotto la voce “altri” che insolitamente supera il 10 per cento circa di presenza radiotelevisva, una enormità e una anomalia mai riscontrata prima.

Non si può che amaramente concludere che al peggio non c’è mai fine in questa competizione elettorale falsata, nel silenzio degli organi di garanzia.”

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