L’ECOWAS FISSA IL “D-DAY” PER L’ATTACCO AL NIGER

(ANSA) – IL CAIRO, 18 AGO

I capi militari dell’Ecowas, il blocco di Paesi dell’Africa occidentale, hanno messo a punto i piani di un intervento nel Niger dei golpisti anti-occidentali e hanno anche fissato un imprecisato “giorno”, una sorta di “D-Day”, in cui attaccare se i dirigenti politici degli 11 Stati dell’organizzazione impartiranno l’ordine.

Intanto, però, la via del dialogo con i generali che il 26 luglio hanno deposto il presidente Mohamed Bazoum non viene abbandonata e già per domani è “possibile” una missione diplomatica a Niamey. Sono questi i risultati, e gli annunci, venuti in serata da Accra, la capitale del Ghana dove per due giorni si è riunito il Comitato dei capi di Stato maggiore della Difesa della Comunità economica degli Stati dell’Africa occidentale (Ecowas). L’incontro era volto a finalizzare i piani per il dispiegamento di una “Standby Force” in Niger, il poverissimo Paese del Sahel strategico come produttore di uranio e avamposto nella lotta al jihadismo da oltre un decennio scatenato nell’area. “Siamo pronti a intervenire non appena verrà dato l’ordine. È stato fissato anche il giorno dell’intervento”, il “D-Day”, ha detto Abdel-Fatau Musah, Commissario per gli Affari politici, la pace e la sicurezza dell’organizzazione regionale, senza precisare date e riferendosi al potere dei capi di Stato e di governo dei Paesi dell’Ecowas di ordinare l’attacco. “Tutti gli Stati membri dell’Ecowas presenti qui oggi si sono impegnati a fornire gli elementi, le attrezzature e le risorse necessarie per portare a termine questa missione”, ha detto l’alto funzionario riferendosi implicitamente a nove Stati, Nigeria in testa, dato che Capo Verde e Guinea-Bissau erano assenti e Guinea, Mali e Burkina Faso sono stati sospesi dagli organi direttivi dell’Ecowas perché anch’essi guidati da militari golpisti. “Abbiamo concordato e messo a punto ciò che sarà necessario per l’intervento. Quali sono gli obiettivi strategici, le attrezzature necessarie e l’impegno degli Stati membri”, ha precisato inoltre Musah. “Domani”, sabato, però, “è possibile che una missione dell’Ecowas si rechi in Niger per continuare a seguire il percorso pacifico di ripristino dell’ordine costituzionale. Siamo pronti a risolvere il problema in modo pacifico, ma
bisogna essere in due per ballare il tango”, ha detto ancora il capo della sicurezza del blocco confermando che quella militare “non è la nostra opzione preferita”. Ma “non saremo noi a bussare alla porta mentre loro ce la sbattono in faccia”, ha avvertito Musah dopo che finora precedenti delegazioni dell’organizzazione degli Stati
dell’Africa occidentale non erano riuscite a incontrare il generale Abdourahamane Tiani, l’ex-capo della guardia presidenziale e nuovo uomo forte del Paese.

(di Rodolfo Calò)

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