Gli ambasciatori degli Stati membri dell’UE hanno raccomandato al Consiglio di adottare con procedura scritta una decisione di attuazione del regolamento sulla condizionalità nei confronti dell’Ungheria.
La raccomandazione significa che il Comitato dei rappresentanti permanenti ha trovato la maggioranza qualificata necessaria per imporre misure di protezione del bilancio dell’Unione contro le conseguenze delle violazioni dei principi dello Stato di diritto in Ungheria, riguardanti gli appalti pubblici, l’efficacia dell’azione penale e la lotta alla corruzione in Ungheria. L’impatto sul bilancio di questa sospensione ammonta a circa 6,3 miliardi di euro in impegni di bilancio.
Nel corso della procedura, l’Ungheria si è impegnata ad adottare una serie di misure correttive che la Commissione ritiene in grado di rispondere alle preoccupazioni sollevate, se prese nel loro insieme e attuate correttamente ed efficacemente. Poiché le misure correttive finora adottate dall’Ungheria presentano significative carenze che ne compromettono seriamente l’adeguatezza per affrontare le violazioni dei principi dello Stato di diritto individuate dalla Commissione nella sua proposta, il Consiglio ritiene che il rischio che ne deriva per il bilancio dell’Unione resti elevato. Tuttavia, alla luce del numero e dell’importanza delle misure correttive attuate in modo soddisfacente dall’Ungheria e dato il grado di cooperazione, sarebbe una “ragionevole approssimazione” stabilire il rischio residuo per il bilancio al 55% degli impegni dei programmi interessati.
Il regolamento sulla condizionalità è uno strumento finalizzato alla tutela del bilancio dell’Unione e degli interessi finanziari dell’Unione.
Per la loro decisione, gli Stati membri si sono basati su una valutazione effettuata dalla Commissione, che ha valutato i fatti e le circostanze che hanno dato luogo all’attivazione del meccanismo. La decisione del Consiglio si basa principalmente sui fatti e sulle circostanze valutati e comprovati dalla Commissione.
Recentemente, l’Ungheria ha adottato una serie di misure correttive. Tuttavia, il 30 novembre, sulla base della sua analisi, confermata nella sua valutazione aggiornata del 9 dicembre, la Commissione ha concluso che tali misure correttive non erano pienamente soddisfacenti per raggiungere l’obiettivo del regolamento sulla condizionalità di proteggere il bilancio dell’Unione.
Gli Stati membri dell’UE riconoscono il lavoro svolto dalle autorità ungheresi, ma hanno deciso che queste misure correttive non affrontano sufficientemente le violazioni dello Stato di diritto individuate e i rischi che esse comportano per il bilancio dell’Unione.
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