Il Programma Alimentare Mondiale (WFP) ha avvertito che 20 milioni di persone potrebbero soffrire la fame quest’anno, dato che le piogge ritardate peggiorano l’estrema siccità nella regione del Corno d’Africa, in mezzo a un deficit di aiuti umanitari. Il tempo si sta velocemente esaurendo con la Somalia che affronta “il rischio molto reale di carestia” nei prossimi sei mesi. Nel frattempo, si stima che 7,2 milioni di etiopi non hanno già abbastanza da mangiare, e mezzo milione di kenioti sono a un passo da livelli catastrofici di fame e malnutrizione. Il Corno d’Africa ha sofferto la siccità nel 2016-2017, ma l’assistenza umanitaria è stata intensificata, salvando così delle vite e scongiurando una carestia devastante. Dall’anno scorso, il WFP e i suoi partner umanitari hanno avvertito che l’attuale siccità potrebbe essere disastrosa se la comunità internazionale non agisse immediatamente. Tre stagioni consecutive di piogge sotto la media hanno portato a un continuo deterioramento della sicurezza alimentare, secondo l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO). Circa tre milioni di capi di bestiame sono morti nell’Etiopia meridionale e nelle regioni aride e semi-aride del Kenya, mentre in Somalia, dalla metà del 2021, il 30 per cento delle mandrie delle famiglie sono morte. La situazione nel Corno d’Africa è stata anche aggravata dalle conseguenze della guerra in Ucraina, dato che il costo del cibo e del carburante continua a salire. L’ultimo appello del WFP per i fondi disperatamente necessari risale a febbraio, ma ha ricevuto meno del quattro per cento di quanto necessario. Sono necessari circa 473 milioni di dollari nei prossimi sei mesi. La FAO ha lanciato a gennaio un piano di risposta alla siccità di 130 milioni di dollari per assistere 1,5 milioni di persone. Finora sono stati ricevuti circa 50 milioni di dollari.
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