Il capo della Missione di amministrazione provvisoria delle Nazioni Unite in Kosovo (UNMIK) ha dichiarato al Consiglio di Sicurezza che Pristina e Belgrado devono impegnarsi più attivamente nel dialogo facilitato dall’Unione europea.
“Mentre questo processo ha portato a risultati significativi su varie questioni pratiche, una normalizzazione completa delle relazioni tra le due parti continua ad essere elusiva”, ha detto Caroline Ziadeh nel suo primo discorso biennale come rappresentante speciale dell’ONU. Riconoscendo la situazione in corso in Ucraina e il suo continuo impatto sulla sicurezza e l’economia europea, la signora Ziadeh ha ribadito che la resilienza delle istituzioni democratiche in tutti i Balcani è un fattore cruciale per mantenere un’Europa sicura e democratica. Tuttavia, gli shock all’economia del Kosovo si stavano accumulando ben prima dell’inizio del conflitto, notando l’impatto della pandemia COVID-19. “In questo contesto, trovare modalità pratiche di cooperazione economica tra Belgrado, Pristina e tutti i vicini della regione assume maggiore urgenza”. Il suo appello alla cooperazione è arrivato sulla scia delle elezioni generali serbe. Il capo dell’UNMIK ha lodato l’esercizio logistico pacifico – sostenuto da entrambe le parti – che ha permesso a 19.000 elettori idonei di votare in speciali seggi elettorali in Serbia. Purtroppo, però, non è stato possibile raggiungere una soluzione per facilitare la partecipazione degli elettori in Kosovo.
Per approfondire clicca qui