Il 13 gennaio il Consiglio ha deciso di prorogare di sei mesi, fino al 31 luglio 2022, le attuali misure restrittive riguardanti settori economici specifici della Federazione russa. Le sanzioni in vigore, introdotte per la prima volta il 31 luglio 2014 in risposta alle azioni della Russia che destabilizzano la situazione in Ucraina, limitano l’accesso ai mercati dei capitali primari e secondari dell’UE da parte di determinate banche e imprese russe e vietano forme di assistenza finanziaria e intermediazione a favore degli enti finanziari russi. Le sanzioni vietano anche l’importazione, l’esportazione o il trasferimento, diretti o indiretti, di qualsiasi materiale connesso alla difesa e introducono un divieto relativo a beni a duplice uso per scopi militari o per utilizzatori finali militari in Russia. Le sanzioni limitano inoltre l’accesso russo a determinate tecnologie sensibili che possono essere utilizzate nel settore energetico russo, ad esempio per la produzione e la prospezione del petrolio.
Per approfondire clicca qui