Sono in corso a Ginevra i lavori del Consiglio dei diritti umani dell’ONU nel corso del quale ci saranno tre interventi del Partito Radicale.

Sulla situazione in Tibet nella giornata di ieri è intervenuta Thinlay Chukki, Incaricato speciale per i diritti umani presso il Tibet Bureau di Ginevra e l’Ufficio del rappresentante del Dalai Lama. L’11 interviene sulla situazione cambogiana Thay Makarar, Rappresentante per l’Europa del Cambodia National Rescue Party, Presidente del Consiglio Generale del Partito Radicale; il 18 la situazione in Iran sarà oggetto dell’intervento di Mehranoosh Merit Hadi, Presidente dell’Associazione delle donne iraniane in Svezia.

Il video è disponibile sulla pagina Facebook del Partito Radicale: https://fb.watch/47l3vHvH-9/

Di seguito la traduzione in italiano dell’intervento di Thinlay Chukki:

Dichiarazione orale sul punto del dibattito generale item. 3 – Promozione e protezione di tutti i diritti umani, civili, politici, economici, sociali e culturali, compreso il diritto allo sviluppo – di Thinlay Chukki a nome del Partito Radicale Nonviolento Transnazionale Transpartito.

Grazie, signora Presidente. Accogliamo con favore le relazioni dei relatori speciali, in particolare sulla tortura e sui difensori dei diritti umani. A questo proposito vorremmo sottolineare la tragica morte, legata alla tortura, del monaco tibetano 19enne Tenzin Nyima, detenuto per aver partecipato a una protesta pacifica, della guida turistica 51enne Kunchok Jinpa, che stava scontando una condanna a 21 anni per aver condiviso informazioni sulle proteste con i media, e della mandriana 31enne Lhamo, detenuta per aver inviato denaro ai suoi parenti in esilio. Esortiamo l’UNHRC a premere per un’indagine rapida, imparziale ed efficace su queste morti. La persecuzione sistematica dei difensori tibetani dei diritti umani, i casi di sparizioni forzate, le detenzioni arbitrarie, la tortura, le condanne arbitrarie, la messa al bando delle attività religiose, gli sgomberi forzati dei nomadi tibetani e il lavoro forzato militarizzato – tutto in nome della riduzione della povertà; la lista delle violazioni affrontate dai tibetani è lunga. Ma la sorveglianza high-tech e i firewall hanno reso difficile avere un quadro completo della situazione in Tibet. Pertanto, sollecitiamo l’UNHRC a stabilire un meccanismo indipendente per monitorare, analizzare e riferire sulla situazione dei diritti umani in Cina, specialmente a causa delle situazioni urgenti in Tibet, Xinjiang e Hong Kong. Grazie.

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