Tra l’8 e il 9 gennaio veniva sospeso l’account twitter del Presidente degli Stati Uniti d’America con la seguente motivazione annunciata dalla stessa piattaforma: “Dopo un’attenta revisione dei tweet di @realdonaldtrump e del contesto relativo ad essi, abbiamo sospeso l’account in modo permanente a causa del rischio di ulteriori incitamenti alla violenza.” Decisione poi seguita dagli altri principali social network. Questo evento crea senza dubbio un precedente, ma quello che più conta è che ci pone di fronte una riflessione non più rimandabile. Considerata la funzione pubblica che ormai ricoprono piattaforme del genere è possibile che esse si arroghino il diritto esclusivo di poter censurare i propri utenti? è il caso che le istituzioni di ogni stato intervengano con una legislazione adeguata? Quale potrebbe essere? Dove si colloca il confine tra pubblico e privato?Questo il tema dell’incontro online che si svolgerà mercoledì 17 alle ore 17 dal titolo “Social tra censura e democrazia. Assicurare i diritti e regolamentare gli obblighi”, organizzato dal Partito Radicale. Il dibattito si svolgerà in diretta sulla nostra pagina Facebook e Instagram.
Ottima iniziativa di cui davvero c’è bisogno!! Non v’è dubbio che alla luce dell’importanza crescente dei social e dell’interconnessione non può essere lasciato nelle mani di privati il “diritto di parola e di espressione”. Regole necessarie devono essere fissate da Leggi democraticamente varate da organi istituzionali.