I cittadini svizzeri voteranno sulla proposta di vietare veli come burqa e niqab negli spazi pubblici in un referendum nazionale il 7 marzo. Il Consiglio Federale e il Parlamento hanno raccomandato di rifiutare l’iniziativa, affermando che il divieto avrebbe un grave impatto sull’industria del turismo del paese.
Il governo ha proposto una contromisura che costringerebbe i cittadini a rimuovere le coperture per il viso alle autorità ai fini dell’identificazione negli uffici o sui mezzi pubblici. Chi rifiuta di rivelare il proprio volto verrebbe quindi punito con una multa. La mossa per vietare le coperture facciali complete aveva ricevuto il sostegno dei membri del Partito popolare svizzero di destra, che aveva anche spinto per il divieto dei minareti che la Svizzera ha adottato nel 2009. Le proposte vedrebbero banditi i veli per le strade o nei ristoranti, tranne che per i luoghi di culto o indossati per motivi di salute e sicurezza o “costumi locali”.
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Il velo non è una questione di introiti da turismo contro intolleranza di destra. Questo modo di porre il problema è una mistificazione maschilista, tesa a nascondere che la questione del velo è innanzitutto una questione di libertà individuale femminile, negata sia dall’Islam che dalle destre nazionaliste. Perché il velo non lo portano gli uomini islamici?