Quanto sta accadendo nelle carceri è frutto dell’abbandono e dell’isolamento esasperato. E dell’amministrare le carceri senza conoscerle.

Va preso atto che da quando nelle carceri gli agenti e i detenuti sono abbandonati a se stessi e più isolati del solito la disperazione ha preso il sopravvento. E’ colpa grave l’aver sottovalutato tutto questo, esponendoli ad una esasperazione evitabile e da evitare. Sappiamo bene e per anni siamo riusciti a farlo comprendere al mondo penitenziario, che la violenza non paga. Né la violenza del cittadino contro chi rappresenta lo Stato, né quella ingiustificata di chi rappresenta lo Stato nei confronti del cittadino, specie se esercitata nei confronti di un detenuto, in quanto la detenzione ad opera dello Stato, dovrebbe essere massima garanzia di sicurezza. 

Per quanto riguarda quello che è accaduto e sta accadendo nel carcere di Santa Maria Capua Vetere, Vincenzo Palmieri del sindacato degli agenti Osapp ha dichiarato che “I colleghi si rifiutano di andare a fare servizio. Se sono indagati per tortura non possono entrare (durante la rivolta, ndr) altrimenti rischiano di aggravare la loro posizione a livello giudiziario”. Una giusta prudenza da parte degli indagati. Posto che gli indagati sono innocenti fino a sentenza definitiva, è stato quanto meno imprudente, per usare un eufemismo, lasciarli a contatto con chi li ha denunciati.

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