Un’indagine statistica su un campione rappresentativo della popolazione per capire quanti sono (realmente) i contagiati da coronavirus

Perchè l’Italia non mette in piedi un’indagine statistica su un campione rappresentativo della popolazione per capire quanti sono (realmente) i contagiati da coronavirus? Lo propone Luca Ricolfi (sociologo, ordinario di analisi dati all’Università di Torino) attraverso il sito della Fondazione Hume (link). A causa dell’elevata diffusione del virus, basterebbe sottoporre a tampone un campione relativamente piccolo della popolazione (Ricolfi stima 50,000 persone) per rispondere ad alcuni quesiti fondamentali, ma che al momento sono ancora irrisolti: quanti sono i contagiati totali, qual è la percentuale di asintomatici e qual è il tasso di letalità.
La proposta è nella sua semplicità banale, ma offre potenzialmente notevoli benefici. È inammissibile infatti che oggi, a più di un mese dall’esplosione dell’epidemia, siamo ancora ignari sulle effettive dimensioni del fenomeno. Mentre l’attenzione della politica sembra indirizzarsi sull’allestimento di sofisticati e costosi sistemi di indagine per tracciare i movimenti individuali, molto meno ci si preoccupa di migliorare l’effettiva conoscenza del fenomeno epidemiologico in corso. Infatti, i dati diffusi giornalmente dalla protezione civile sul numero di contagi non sono sufficientemente “informativi” per tre motivi: risentono pesantemente di un problema di sottostima (a causa del basso numero di tamponi eseguiti), non consentono di mappare in modo efficace l’evoluzione del fenomeno sia a livello territoriale che temporale, in quanto anche la variazione (nel tempo e tra regioni) nel numero di positivi dipende meccanicamente dal numero di test eseguiti. Inoltre, come emerge dalla ricerca svolta a Vò Euganeo dal Prof. Andrea Crisanti, asintomatici e sintomatici non testati costituiscono probabilmente la fetta più importante del fenomeno, che a oggi non emerge (a Vo’, unico paese in cui è stata testata l’intera popolazione, circa il 40-45% dei positivi erano asintomatici, ma ugualmente contagiosi).
La disponibilità di un campione rappresentativo su scala nazionale consentirebbe di fornire informazioni statisticamente attendibili alla cittadinanza, alla comunità scientifica e soprattutto alla politica, in modo da poter orientare con maggiore consapevolezza le decisioni, i provvedimenti e le risorse.

2 Comments

  • Alexandre de Perlinghi 8 Aprile 2020

    Da varie parte in tanti paesi arrivano richieste simile. Tanti governi (Francia, Belgio, Italia…) dicono di non potere (leggere volere) farlo perché non hanno i test. Una ampia indagine statistica credo, consentirebbe di vedere che la percentuale di casi mortali non risulta cosi tanto significativo al livello nazionale, Uno potrebbe allora successivamente capire che in realtà e’ in corso un nuovo tipo di golpe bianco mirato a dare la colpa al Covid per una crisi economica su una scala mai vista, con la quale era previsto, proprio per questa primavera, un appuntamento. Le vere sfide sono l’economia, le banche, i mercati. Con tanti diritti fondamentali sospesi o congelati, l’aristocrazia venale ha le mani libere per strangolare ancora di più i popoli bisognosi.

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