Coronavirus in Africa: quali sono i paesi colpiti?

Oumy Diallo per AFP-TV5Monde, 26 marzo 2020 – Il primo caso di COVID-19 in Africa è apparso a febbraio in Egitto. Attualmente, 43 paesi africani su 54 risultano colpiti dalla pandemia. Per il momento meno impattato rispetto al resto del mondo, anche il continente africano è a rischio di una diffusione, e mentre l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) teme che l’Africa non “possa” affrontare la pandemia, gli stati stanno prendendo misure.  

Il virus sta progredendo nel Maghreb

    Algeria

L’Algeria sospende tutti i collegamenti con i paesi europei e diverse capitali nel Medio Oriente. Il bilancio, questo giovedì 26 marzo, è di 21 morti. Secondo il Ministero della Salute, l’Algeria ha registrato i suoi primi quattro decessi il 15 marzo, mentre al 26 marzo sono stati confermati 302 casi di COVID-19, e 65 pazienti sono guariti. Il Presidente algerino Abdelmajid Tebboune ha ordinato la chiusura di tutte le scuole. 

    Marocco

Al 26 marzo sono stati registrati 225 casi di COVID-19 nel regno. Il paese ha confermato la morte di 6 persone. Le autorità marocchine hanno imposto restrizioni sugli eventi sportivi e culturali, inclusa la chiusura al pubblico degli stadi.

    Tunisia

Gli ultimi dati confermano 173 casi. Sei persone hanno perso la vita a causa del virus. Sono sopravvissute due persone. La popolazione al momento è confinata, ed è stato istituito un coprifuoco dalle ore 18 alle 6. La Tunisia ha annunciato la chiusura delle sue frontiere terrestri e aeree. Le pubbliche amministrazioni hanno adottato la sessione unica. 

Du nord au sud, la prévention prime

    Egitto

Ventuno persone sono morti a causa del virus. Il paese ha registrato 456 casi confirmati, e riporta anche 95 casi in remissione. Il primo caso di coronavirus è stato annunciato dall’Egitto il 14 febbraio. Durante la conferenza stampa, il Ministro del Turismo e delle Antichità, Khaled el-Enany, ha voluto rassicurare sul possibile impatto del coronavirus sul turismo nel paese: “In tutto il mondo cìè stato un declino del turismo, incluso in Egitto, ma non siamo stati colpiti più di altri paesi.” L’Egitto ha chiuso i suoi aeroporti fino al 31 marzo. 

    RDC

Confermati 51 casi e sono morte tre persone. Un primo caso è stato diagnosticato nella Repubblica Democratica del Congo nella capitale Kinshasa, la più grande città dell’Africa francofona, ha annunciato il Ministro della Salute, il medico Eteni Longondo. Si tratta di un uomo di 52 anni di “nazionalità congolese e residente in Francia. E’ arrivato dalla Francia a Kinshasa l’8 marzo. Al momento il paziente è stabile, è isoltao e riceve cure adeguate in una struttura sanitaria,” ha aggiunto il Ministro. La RDC ha adottato un “piano strategico nazionale” per affrontare il coronavirus, ha dichiarato lunedì il direttore dell’Istituto nazionale per la ricerca biologica (INRB), il professor Jean-Jacques Muyembe. 

    Congo

Un totale di quattro casi sono registrati a Brazzaville. I primi casi furono, secondo il Primo Ministro, “entrambi provenienti da Parigi”. Per questa ragione, il governo aveva annunciato la sospensione “di tutti i voli da paesi ad alto rischio”, ordinando anche la “chiusura di luoghi di culto”, scuole e locali notturni. 

    Sudafrica

Al 26 marzo i casi di COVID-19 in Sudafrica sono 709. Il primo caso, identificato nel territorio il 12 marzo, era un uomo di 38 anni che era di recente stato in Italia. All’arrivo sul territorio sudafricano l’uomo, la cui nazionalità non è stata specificata, non ha mostrato sintomi. E’ il primo caso noto in Africa meridionale. Attualmente ricoverato in ospedale, il paziente è in isolamento. “Siamo solo all’inizio di tutto questo”, ha avvertito il Presidente Cyril Ramaphosa, invitando tuttavia la popolazione a “non farsi prendere dal panico”. Per il momento, non si sono registrati morti, e 12 pazienti sono in remissione. 

    Ruanda

​Il Ruanda ha attualmente 41 casi di coronavirus e nessun morto. Il primo caso era di nazionalità indiana. E’ stato stabilito il confinamento generale. 

    Zambia

Con un primo caso segnalato il 18 marzo, al 26 marzo in Zambia ci sono 12 casi confermati, nessun morto. 

    Namibia

In Namibia sono stati segnalati sette casi. Il paese ha dichiarato lo stato di emergenza il 17 marzo. Altre due vittime sono state identificate anche in Sudan. 

    Eswatini (ex-Swaziland)

Il paese ha definito l’epidemia una “emergenza nazionale”. Le competizioni sportive e gli eventi culturali sono stati rinviati all’anno prossimo. Attualmente sono sette i casi confermati. 

In Africa occidentale cresce la preoccupazione

    Mali

Due casi sono stati rilevati il 25 marzo. Si tratta di due maliani tornati dalla Francia a metà marzo. Le due persone infette sono un residente di Bamako di 49 anni e un uomo di 62 anni di Kayes (ovest), ha dichiarato il governo in una nota. “I due casi sono attualmente curati dalle autorità sanitarie del paese”, e il governo “invita le popolazioni a mantenere la calma e ad attenersi rigorosamente alle misure di prevenzione raccomandate”. 

    Gabon

Sette casi confermati il 26 marzo. Le scuole sono chiuse dopo il test positivo di uno studente il 12 marzo. Le autorità del Gabon hanno annunciato la chiusura di tutte le scuole fino al 30 marzo. 

    Guinea

Venerdì 13 marzo, le autorità hanno deciso di vietare le riunioni di oltre 100 persone. Al 26 marzo, le autorità sanitarie del paese hanno registrato sette casi. “Ho appreso stamattina che c’è un caso confermato di coronavirus attualmente ricoverato al centro per il trattamento delle malattie infettive di Nongo”, nella periferia di Conakry, ha affermato il Ministro e medico-colonnello Remy Lamah. “Si tratta di una cittadina belga che è arrivata a Conakry tra 4 e 5 giorni fa, e la quale ha sviluppato sintomi ieri (giovedì) ed è stata portata al centro di Nongo”, ha spiegato senza ulteriori dettagli Lamah. 

     Guinea Equatoriale

La Guinea Equatoriale ha adottato misure drastiche domenica 15 marzo per arginare la pandemia, in particolare con il divieto di riunioni di oltre dieci persone e l’interruzione del traffico degli autobus. Anche tutte le scuole, così come le “sale ricreative e di intrattenimento”, sono chiuse per “prevenire la diffusione della pandemia che attualmente minaccia il mondo”, ha affermato il Primo Ministro. Queste misure, applicate dal 15 marzo, sono valide per 30 giorni e rinnovabili. Il piccolo paese dell’Africa centrale ha rilevato il suo primo caso confermato di coronavirus il 14 marzo. Si tratta di una donna guineana equatoriale di 42 anni tornata da un viaggio in Spagna. Le compagnie aeree che operano nel paese sono limitate ad un solo volo settimanale. Al 26 marzo sono nove i casi confermati nel paese. 

    Togo

Ventitré i casi confermati al 26 marzo. “Il primo caso è un paziente di 42 anni che vive a Lomé con la sua famiglia”, ha dichiarato il governo in una nota. “Dal 22 febbraio al 2 marzo, è stata successivamente in Benin, in Germania, in Francia, e in Turchia, prima di tornare a Togo via il confine terrestre col Benin di Sanvi Condji il 2 marzo 2020.” Il governo togolese assicura che “tutte le persone che sono state in contatto con il paziente siano state identificate e messe in quarantena”. 

    Costa d’Avorio

Ottanta i casi di COVID-19 registrati al 26 marzo, e tre pazienti attualmente in remissione. Il governo sta rafforzando le misure di protezione e ha limitato l’accesso al territorio: ora chiunque arrivi in Costa d’Avorio trascorrerà 14 giorni in quarantena e il paese chiude i suoi confini a tutti viaggiatori non ivoriani provenienti da paesi in cui sono stati rilevati più di 100 casi di coronavirus, mentre è stata decisa la chiusura di tutte le sue moschee per 15 giorni. Il primo caso è stato rilevato il 10 marzo, un uomo di 45 anni tornato dall’Italia.

    Burkina Faso

Le autorità del Burkina Faso hanno annunciato un decesso il 18 marzo. Questa morte correlata al coronavirus è la prima ad essere stata confermata nell’Africa sub-sahariana. Al 26 marzo siamo a quattro morti confermate. Il paese di 20 milioni di abitanti, al 24 marzo aveva 146 casi confermati di COVID-19. Inoltre, da lunedì sera, circa sessanta passeggeri di un volo Ethiopian Airlines sono in quarantena in un hotel a Ouagadougou a causa di un caso sospetto a bordo. Si tratta di un cittadino cinese. 

    Senegal

Mercoledì 18 marzo, l’associazione degli Imam e Ulema del Senegal ha lanciato un invito a fermare le preghiere nelle moschee per arginare la diffusione del coronavirus. Al 26 marzo, in Senegal sono stati registrati 105 casi di contaminazione, con il primo caso confermato il 2 marzo, come ha annunciato il medico Alyose Waly Diouf, portavoce del Ministero della Salute e di Azione sociale. Nove persone sono attualmente in remissione. 

    Camerun

Il 17 marzo, il Ministro della Sanità pubblica, Manaouda Malachie, ha annunciato la “registrazione” a Yaoundé di cinque casi aggiuntivi di “persone infette dal coronavirus. La diffusione del virus sta progredendo. Siamo a 75 casi totali confermati, un morto e due persone in remissione.”

    Repubblica Centrafricana

Con tre casi attuali sul suo territorio, Bangui ha imposto una quarantena ai viaggiatori provenienti da paesi infetti dal coronavirus e proibisce qualsiasi viaggio nei paesi colpiti da COVID-19. Il Ministero della Salute ha deciso di concentrarsi sull’igiene pubblica: alle persone viene chiesto di lavarsi le mani in luoghi pubblici e di evitare i saluti con le mani. 

    Mauritania

Con tre casi confermati al 26 marzo, la Mauritania ha deciso di chiudere i suoi aeroporti ai voli da e verso l’estero. A partire dal 21 marzo, il governo aveva già annunciato la “chiusura di scuole pubbliche e private, comprese università e istituti, per un periodo di una settimana che potrebbe essere soggetto a rivalutazione”. 

    Bénin 

Un primo caso è stato diagnosticato il 16 marzo. Al 26 marzo sono stati confermati sei casi. 

    Niger

Un paese del Sahel tra i più poveri del mondo, il Niger ha registrato il suo primo caso di coronavirus il 19 marzo. Si tratta di un uomo arrivato a Niamey dal Togo. Sarebbe passato attraverso il Ghana, la Costa d’Avorio e il Burkina Faso, ha dichiarato il Ministro della Salute. Al 26 marzo erano stati registrati otto casi. Già il 17 marzo, il Niger ha chiuso i suoi istituti di istruzione, i suoi confini terrestri con i suoi sette vicini e gli aeroporti di Niamey e Zinder (sud) per evitare di essere colpiti dal virus. 

Per il momento, la Liberia e la Gambia hanno confermato solo tre casi di pazienti nei rispettivi territori. 

Colpito anche l’est del continente

    Somalia

Sulla scia dell’annuncio del suo primo caso, la Somalia ha deciso di vietare tutti i voli internazionali – compresi gli aerei cargo – da e per il paese, con l’esclusione di voli umanitari. Mogadiscio ha confermato due casi di pazienti il 26 marzo. 

Al 26 marzo sono stati identificati undici casi a Djibouti.

    Kenia

Con 31 casi registrati fino ad oggi, il Kenia proibisce l’accesso al territorio per i viaggiatori provenienti da paesi (ad alto rischio), ad eccezione dei suoi cittadini o residenti. 

    Etiopia

Il secondo paese più popoloso dell’Africa ha annunciato tre nuovi casi il 15 marzo, persone che erano stati in diretto contatto con la prima persona infetta nel paese. Al momento sono 12 le persone confermati positive al COVID-19.

    Tanzania

Mentre un primo caso era stato riportato il 16 marzo, al 26 marzo i casi confermati sono saliti a 13. 

    Madagascar

23 i casi confermati nel paese al 26 marzo, e finora nessuna morte correlata al virus. 

    Nigeria

La Nigeria ha attualmente 51 casi confermati e un decesso di coronavirus, con due persone ufficialmente in remissione. La più grande economia africana, in gran parte dipendente dal petrolio, potrebbe essere colpita duramente dagli effetti della pandemia globale. “La conseguenza è che ci sarà un calo delle entrate nel bilancio, che significa ridurne le dimensioni,” ha dichiarato il Ministro delle Finanze Zainab Ahmed. Il Presidente Muhammadu Buhari ha formato un comitato che deve riferire a lui mercoledì prossimo su come limitare l’impatto economico negativo il più rapidamente possibile. 

    Ghana

Al 26 marzo sono 132 i casi di coronavirus confermati in Ghana, con quattro morti e un paziente in remissione. Il Presidente Nana Akufo-Addo ha annunciato un piano da 100 milioni di dollari per aiutare il paese a far fronte alla pandemia. Tutti i funzionari del Ghana hanno il divieto formale di recarsi all’estero. 

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