Il consiglio dei direttori esecutivi dell’ONU promuove le alternative alla condanna e alla punizione, compresa la depenalizzazione del possesso di droga per uso personale

Vienna, 14 marzo 2019 – Dichiarazione della Prof.ssa Carla Rossi, rappresentante del Partito Radicale presso l’UNODC, Ufficio delle Nazioni Unite contro la droga e il crimine:

Il Consiglio dei direttori esecutivi delle Nazioni Unite, che rappresenta 31 agenzie delle Nazioni Unite, ha adottato una posizione comune sulla politica in materia di droga che sostiene la depenalizzazione del possesso e dell’uso. Ciò avviene pochi giorni prima di una riunione chiave della Commissione sugli stupefacenti a Vienna, che esaminerà, la strategia globale decennale sugli stupefacenti i delle Nazioni Unite e la prossima strategia.

Una nuova posizione sulla politica in materia di droga del Consiglio dei dirigenti esecutivi delle Nazioni Unite (CEB), presieduta dal Segretario generale delle Nazioni Unite e in rappresentanza di 31 agenzie delle Nazioni Unite, ha espresso un forte e unanime sostegno alla depenalizzazione del possesso e dell’uso di droghe. La dichiarazione invita gli stati membri a “promuovere alternative alla condanna e alla punizione nei casi appropriati, compresa la depenalizzazione del possesso di droga per uso personale”

Mentre un certo numero di agenzie delle Nazioni Unite ha fatto simili richieste in passato, questa dichiarazione del CEB significa che ora la posizione è comune per l’intero gruppo di agenzie ONU, in particolare, l’Ufficio delle Nazioni Unite contro la droga e il crimine, principale agenzia delle Nazioni Unite per la politica sulle droghe – ha appoggiato la posizione ed ha chiarito la sua posizione precedentemente ambigua sulla depenalizzazione.

La dichiarazione inoltre colloca la politica sulle droghe chiaramente all’interno dei programmi di salute pubblica, diritti umani e sviluppo sostenibile. Rappresenta un gradito e significativo passo verso una “coerenza sistemica” all’interno del sistema delle Nazioni Unite sulla politica in materia di droga. Questo è stato un richiamo fondamentale dei gruppi della società civile a lungo frustrati dalla mancanza di coerenza all’interno delle Nazioni Unite e dalla marginalizzazione dei programmi per la salute, diritti e sviluppo da parte delle agenzie sulle droghe delle Nazioni Unite il cui orientamento storico è stato verso la punizione, l’applicazione della legge e lo sradicamento. La dichiarazione è particolarmente importante in vista della riunione a livello ministeriale della Commissione delle Nazioni Unite sugli stupefacenti della prossima settimana, che esaminerà la decennale strategia globale sulle droghe delle Nazioni Unite e concorderà i piani per la prossima. L’appello alla depenalizzazione del CEB va oltre le attuali posizioni di consenso degli Stati membri e lo definiscono “alternative alla punizione e alla detenzione”.

Ciò da il benvenuto a questa nuova forma di sviluppo. La dichiarazione chiarisce che il tentativo di sradicare il consumo di droga attraverso la criminalizzazione delle persone che fanno uso di droghe non è né efficace né umana – e si deve abbandonare questo percorso. Riconosce che i diritti umani, la salute pubblica e lo sviluppo sono meglio serviti adottando un approccio più comprensivo all’utilizzo di sostanze. Ciò rappresenta uno sforzo da parte di tutta la leadership delle Nazioni Unite per indicare la strada a politiche più efficaci e umane sulla droga.

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