Le pattuglie istituite in Iran dopo la Rivoluzione islamica del 1979, presto
saranno di nuovo in strada. Le forze di sicurezza avevano smesso di sorvegliare
le strade dopo la morte di Mahsa Amini, la giovane uccisa perché non indossava
correttamente l’hijab. Questo avvenimento ha provocato così tante proteste da
portare alla sospensione delle pattuglie per il decoro. Ma adesso la polizia
tornerà di nuovo in strada per assicurarsi che le donne indossino adeguatamente
il velo.
A meno di un anno dalla morte della giovane fermata per non aver indossato in
maniera adeguata l’hijab, le pattuglie della polizia morale potranno nuovamente
sanzionare coloro che non portano il velo correttamente nei luoghi pubblici. Durante
le proteste causate dalla morte di Mahsa Amini, moltissime persone sono scese in
piazza per opporsi al regime. Le manifestanti erano soprattutto donne che si sono
tolte il velo e tagliate i capelli in segno di ribellione. Dopo centinaia di arresti e
condanne a morte, l’Iran ha sospeso le forze della polizia morale. Infatti, nel corso dei
disordini, gli agenti di sicurezza hanno ucciso, torturato, arrestato, violentato e fatto
sparire delle persone. Molti minori arrestati sono stati fermati e interrogati in
violazione delle garanzie legali, i giudici non hanno permesso alle famiglie di
difenderli tramite avvocati, condannandoli con accuse vaghe e processandoli fuori dai
tribunali minorili. Nonostante il regime iraniano, le proteste sono andate avanti a
lungo. Però, d’ora in poi, gli agenti ripristineranno il controllo capillare sui civili, in
particolare sul corretto utilizzo dell’hijab da parte delle donne, servendosi anche di
telecamere in strada.
Fonte: Fanpage.it