L’accordo, mediato dalle Nazioni Unite e attuato attraverso un Comitato di coordinamento congiunto (JCC) a Istanbul, che coinvolge Russia, Ucraina e Turchia, è stato firmato a luglio per consentire a grano, petrolio e altri prodotti alimentari di lasciare il Paese devastato dalla guerra per i mercati d’oltremare, molti dei quali hanno un disperato bisogno di cibo dal “granaio” d’Europa per scongiurare la minaccia della carestia.
Sabato, la Russia ha dichiarato di sospendere la cooperazione e di non voler più garantire il passaggio sicuro delle navi attraverso il Mar Nero lungo il corridoio umanitario concordato, sostenendo che l’Ucraina aveva lanciato un attacco alle sue navi militari in Crimea.
In una dichiarazione di benvenuto rilasciata dal suo portavoce, António Guterres ha detto di essere grato per gli “sforzi diplomatici” della Turchia, “e ringrazia il Coordinatore delle Nazioni Unite, Amir Abdulla, e la sua squadra per il lavoro svolto per mantenere aperta questa vitale linea di approvvigionamento alimentare”. Il Segretario Generale è stato impegnato in negoziati ininterrotti dietro le quinte per rimettere in piedi l’accordo, la cui scadenza è prevista per la fine del mese. Lunedì il Consiglio di Sicurezza dell’ONU ha discusso la sospensione della Russia, con alti funzionari delle Nazioni Unite che hanno sottolineato come essa abbia avuto “effetti positivi in tutto il mondo”. Il capo dei soccorsi Martin Griffiths e il capo del commercio e dello sviluppo dell’ONU Rebeca Grynspan hanno affermato che le esportazioni dall’Ucraina e dalla Russia nell’ambito dell’accordo hanno contribuito a ridurre i prezzi dei cereali, a stabilizzare i mercati e a sfamare milioni di persone dove la fame e l’inflazione sono in aumento.
La Russia e l’Ucraina rappresentano circa il 30% di tutte le esportazioni di grano e orzo, un quinto del mais e più della metà dell’olio di girasole.
Griffiths ha affermato che nell’ambito dell’Iniziativa è chiaro che tutti gli Stati membri devono attuare i termini concordati, per garantire che le esportazioni russe di cibo e fertilizzanti possano raggiungere i mercati globali.
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