La Commissione ha proposto di modificare il regolamento Eurojust per dare all’Agenzia la possibilità legale di raccogliere, conservare e condividere le prove sui crimini di guerra. Per garantire la responsabilità dei crimini commessi in Ucraina, è fondamentale assicurare la conservazione sicura delle prove al di fuori dell’Ucraina, nonché sostenere le indagini e i procedimenti giudiziari da parte di varie autorità giudiziarie europee e internazionali. Da marzo, Eurojust sostiene una squadra investigativa congiunta dell’UE che indaga sui possibili crimini di guerra commessi in Ucraina. Mentre Eurojust ha un’esperienza pratica in materia di crimini internazionali, il regolamento esistente non prevedeva una situazione di questa portata e crimini di questa portata, richiedendo un aggiornamento della base giuridica di Eurojust. Le autorità nazionali stanno già raccogliendo prove di possibili crimini commessi in Ucraina. A causa delle ostilità in corso, le prove non possono essere conservate in modo sicuro in Ucraina. Pertanto, è necessario istituire un archivio centrale di back-up, dove potrebbero essere conservate le prove raccolte dalle agenzie e dagli organi dell’Unione nonché dalle autorità nazionali e internazionali o da terzi, come le organizzazioni della società civile. Sebbene il regolamento Eurojust preveda che Eurojust sostenga l’azione degli Stati membri nelle indagini e nelle azioni penali contro i reati gravi, compresi i reati internazionali fondamentali, non prevede che Eurojust conservi tali prove su base più permanente, o che le analizzi e le scambi quando necessario, né che cooperi direttamente con le autorità giudiziarie internazionali, come la Corte penale internazionale (CPI). Per consentire a Eurojust di svolgere adeguatamente i suoi compiti in relazione a tali reati, la Commissione propone di modificare il regolamento Eurojust. Una volta adottata, la proposta consentirà a Eurojust di raccogliere, analizzare e conservare le prove in relazione ai reati internazionali fondamentali; elaborare dati, come video, registrazioni audio e immagini satellitari, e condividere tali prove con le autorità nazionali e internazionali competenti, compresa la Corte penale internazionale. La condivisione di tali prove avverrà solo quando opportuno e nel pieno rispetto delle norme dell’UE sulla protezione dei dati. La proposta sarà negoziata e adottata dal Parlamento europeo e dal Consiglio.
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