Gli eurodeputati chiedono una nuova strategia dell’UE per promuovere la democrazia in Russia

Valutando lo stato delle relazioni UE-Russia, il Parlamento europeo chiarisce che distingue tra il popolo russo e il regime del Presidente Vladimir Putin. Quest’ultimo è una “cleptocrazia autoritaria stagnante guidata da un presidente a vita circondato da una cerchia di oligarchi”. I deputati sottolineano, tuttavia, che un futuro democratico per la Russia è possibile e che il Consiglio deve adottare una strategia dell’UE per questo scenario, comprendente incentivi e condizioni per rafforzare le tendenze democratiche interne. Il testo è stato approvato con 494 voti a favore, 103 contro e 72 astensioni. Per il Parlamento, l’UE deve stabilire un’alleanza con gli Stati Uniti e altri partner simili per controbilanciare gli sforzi della Russia e della Cina per indebolire la democrazia nel mondo e destabilizzare l’ordine politico europeo. Dovrebbe prevedere sanzioni, politiche per contrastare i flussi finanziari illeciti e sostegno agli attivisti dei diritti umani. Per quanto riguarda l’aggressione e l’influenza della Russia sul vicinato orientale dell’UE, l’UE deve continuare a sostenere i cosiddetti paesi del “partenariato orientale” come l’Ucraina o la Georgia, e promuovere le riforme europee e le libertà fondamentali nella regione. Questi sforzi dovrebbero anche servire a incoraggiare il sostegno russo alle riforme democratiche. Il testo afferma inoltre che l’UE deve ridurre la sua dipendenza dal gas, dal petrolio e da altre materie prime russe, almeno finché il Presidente Putin è al potere. L’European Green Deal e la promozione di nuove risorse giocheranno un ruolo geopolitico cruciale nel raggiungimento di questo obiettivo. I deputati vogliono che l’UE costruisca la sua capacità di esporre e fermare i flussi di denaro sporco dalla Russia, così come esporre le risorse e i beni finanziari che gli autocrati e gli oligarchi legati al regime hanno nascosto negli stati membri dell’UE. I deputati concludono chiedendo che l’UE sia pronta a negare il riconoscimento del Parlamento russo se le elezioni parlamentari del 2021 a settembre saranno condotte in violazione dei principi democratici e del diritto internazionale.

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