La delegazione radicale, guidata da Maurizio Turco e Irene Testa, segretario e Tesoriere, era composta da Deborah Cianfanelli, Angela Furlan e Maria Laura Turco, avvocatesse e membri della Segreteria e dall’avvocato Giuseppe Rossodivita, Presidente della Commissione Giustizia.
Maurizio Turco, Segretario del Partito Radicale, afferma: “È dal 1969 che chiediamo una giustizia giusta. Ringraziamo quindi Matteo Salvini e la Lega perché ci aiuta a combattere questa battaglia e questa volta sarà la volta buona. In Parlamento stavolta ci sarà qualcuno che difenderà le scelte dei cittadini. Auspico che anche altri partiti possano convergere perché questa è una battaglia, ancora prima di civiltà, di democrazia. Perché questo Paese si sta portando dietro da anni abitudini e consuetudini che non sono più tollerabili”
S. FELTRI (Oggi! ) SU ” DOMANI”
… Il vero scopo dei referendum è la nostalgia (ndr. che se mai non sarebbe scopo ma movente!) del tempo in cui i giudici venivano ammazzati…
Senonche’, allora come ora non c’era la separazione delle carriere…
Borsellino inscenava il Maxiprocesso giudice istruttore con Falcone, poi sarà pubblico ministero altrove. Insieme lo mandavano in Assise a trovarvi come giudice Grasso, poco prima (e poco dopo!) pm!
E vi inserivano (da giudici istruttori!) Ayala come “loro” pm (a stare al racconto di costui! ).
E quando previdero che il processo (l’appello aveva azzerato buona parte degli ergastoli!) sarebbe andato, in Cassazione, al “giudice di Berlino”, Carnevale, variarono in corso d’opera i criteri di assegnazione dei processi (Carnevale fu perfino, da altri, per le “sue sentenze assolutorie”, accusato di “concorso esterno in mafia….”! ).
In quel tempo, pertanto, come in questo, Pm e giudice eran separati… anagraficamente.
Culturalmente (e funzionalmente, concretamente), erano unum et idem.
E da ciò derivava (e oggi deriva), tragicamente, l’inesistenza del Giudice (terzo, imparziale, separato da tutte le parti..).
Quindi “il vero scopo dei refendum” è esattamente quello di cambiare le condizioni “del tempo in cui i giudici venivano ammazzati”.
Tempo del quale, quindi, pare avere “nostalgia” l’ex redattore del giornale di Travaglio, che gli si oppone…