Due anni fa se ne andava Massimo Bordin, la voce di Radio Radicale che mi ha accompagnato per tutta la vita, e con lui se ne andavano alcune mie certezze, visto che su ogni argomento dello scibile umano prima aspettavo il suo pensiero, poi la pensavo come lui.Io, che odio tessere e schieramenti, due anni fa decisi di dover fare qualcosa di concreto per ricordarlo e per la prima volta dopo anni di ascolto e condivisione di idee mi iscrissi al Partito Radicale. Oggi in suo onore semplicemente rinnoverò la tessera ad un partito di cui non condivido tutto, che mi fa incazzare sempre di più, che si avviluppa in se stesso, che riesce a dividere i quattro gatti prima in due, poi in uno e poi in mezzo gatto. Insomma un partito disastrato e disastroso ma, e questo conta, uno dei pochi partiti con una specie di democrazia interna, una specie di congresso e, da sempre, una chiarezza nello schierarsi. Anche quando pensano male, i radicali, sai sempre come la pensano. E questo li rende diversi, se non migliori, dei piazzisti e degli analfabeti e degli analfabeti piazzisti che friniscono in Parlamento.