Il sistema giudiziario italiano, per la prima volta dall’entrata in vigore della Costituzione, dovrà confrontarsi con un PM fortemente gerarchizzato e di nomina politica. Stiamo parlando della Procura europea ( EPPO), prevista con il Trattato di Lisbona del 2007, la cui attività dovrebbe andare a regime già nelle prossime settimane.
L’Italia è l’unico Paese, fra le democrazie consolidate, in cui le due funzioni sono affidate allo stesso corpo di magistrati indipendenti. Di regola, nei regimi democratici PM e giudice appartengono ad organizzazioni diverse. Solo in Francia si ha un ordinamento simile a quello italiano, ma Oltralpe il PM è comunque sottoposto alle direttive del ministro della Giustizia. Il tema principale riguarda, essenzialmente, le modalità di nomina del procuratore europeo, da parte del Consiglio e del Parlamento europeo, e dei procuratori europei, da parte della Commissione europea. Come “garantire”, allora, l’autonomia e l’indipendenza di un PM di nomina politica?
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Per innovare il sistema giudiziario italiano, cominciamo dall’attuazione della nostra bella Costituzione:
art. 102 c. 3 – La legge regola i casi e le forme della partecipazione diretta del popolo all’amministrazione della giustizia.
Se la Giustizia è amministrata in nome del popolo italiano, perchè no?