Durante la prima ondata le 12 sezioni nido delle carceri d’Italia si erano praticamente svuotate. Poi, nei mesi estivi, a pandemia dimenticata, i bambini son tornati. In più di vent’anni gli appelli affinché le madri potessero scontare la pena fuori dalle carceri e sì, anche fuori dagli Icam ( istituti a custodia attenuata), si sono quadruplicati. Sono 33 i bambini con meno di tre anni in carcere e due di questi sono risultati positivi.
Per il Presidente della Commissione Giustizia della Camera, Mario Perantoni, dopo l’approvazione del primo decreto Ristori il 27 ottobre «Lo Stato c’è e non è affatto muto. In quest’ultimo si legge «Ridurre le eccessive presenze negli istituti penitenziari per la durata e il procrastinarsi del periodo di emergenza igienico-sanitaria». Durante questi mesi, braccialetti elettronici permettendo, il magistrato di sorveglianza può permettere al detenuto, che abbia una pena inferiore ai 18 mesi, di uscire dal carcere e accedere alla detenzione domiciliare.
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