Nella sua terza enciclica intitolata “Fratelli tutti”, firmata il 3 ottobre ad Assisi, Papa Bergoglio dedica un capitolo a parte alla pena di morte e alla giustizia.
“Oggi affermiamo con chiarezza che “la pena di morte è inammissibile” e la Chiesa si impegna con determinazione a proporre che sia abolita in tutto il mondo” e prosegue “L’omicida non perde la sua dignità personale”. Da qui due esortazioni: non vedere la pena come una vendetta, bensì come parte di un processo di guarigione e di reinserimento sociale, e migliorare le condizioni delle carceri, nel rispetto della dignità umana dei detenuti, pensando anche che l’ergastolo “è una pena di morte nascosta”.
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