SORVEGLIANZA DI MASSA IN RUSSIA: QUEL TATUAGGIO SUL BRACCIO SINISTRO, QUEL PASSO LEGGERMENTE TRASCINATO
200.000 TELECAMERE A MOSCA RICONOSCONO I CITTADINI OVUNQUE
Di Jarron Kamphorst su Trouw, 16 marzo 2020 – Mosca ha recentemente sviluppato una delle più grandi reti di sorveglianza biometrica al mondo. Per motivi di sicurezza secondo le autorità municipali. Gli scettici parlano di un’ulteriore misura per privare i russi della loro libertà.
La stazione della metropolitana Sportivnaya è una delle tante fermate storiche della metropolitana di Mosca. Grandi colonne di marmo con fronzoli verdi sostengono un soffitto coperto di piastrelle incise, dando alla stazione il fascino di un palazzo classicista. Sopra terra, l’ingresso ricorda un tempio greco. Mentre i turisti scattano delle foto, i locali si muovono agitati tra i visitatori perché, a parte il suo fascino architettonico, Sportivnaya è soprattutto una delle tante fermate trafficate della metropolitana. Decine di migliaia di pendolari la prendono ogni giorno per recarsi al lavoro.
Quel gran numero di viaggiatori è stato proprio il motivo per cui nel 2018 le autorità di Mosca hanno designato Sportivnaya come banco di prova per uno dei progetti di sorveglianza più avanzati al mondo. Le orde di viaggiatori che camminano su e giù per le piattaforme giorno dopo giorno hanno fornito il campione ideale per un nuovissimo sistema di telecamere che, secondo il sindaco di Mosca Sergei Sobjanin, renderà la capitale russa molto più sicura.
Ma quella sicurezza ha un prezzo. La sorveglianza delle telecamere di Mosca utilizza dati biometrici in tempo reale. Le telecamere di sorveglianza sono collegate a un sistema software che invia in diretta le immagini delle telecamere a un banco dati della polizia e dei servizi di sicurezza, e utilizza l’intelligenza artificiale per determinare se qualcuno è sospetto o meno. Ciò consente alle autorità di identificare e tracciare i passanti ignari in base al loro aspetto.
Se sei un criminale o un terrorista ricercato, gli algoritmi ti identificano e viene inviata una notifica diretta a un’app sul cellulare di un agente di polizia che può agire immediatamente. Il mantra delle attività investigative russe nel 2020: veloci, efficaci e accurate.
La città attribuisce grandi poteri al sistema di sorveglianza. “I criminali staranno lontani da Mosca; non ci sarà più posto dove si possono nascondere,” ha dichiarato con fiducia il sindaco Sobjanin l’anno scorso. Il sindaco ha aggiunto casualmente l’ambizione che il sistema di telecamere biometriche nella capitale “sarebbe presto diventato uno dei più grandi al mondo”.
E non stava bluffando. La nuova tecnologia era così popolare all’interno degli organi municipali che Sobjanin ha recentemente deciso di espandere la rete di sorveglianza. Nel maggio 2019, la città ha annunciato che avrebbe installato un software di riconoscimento facciale per un valore di circa 53 milioni di dollari su oltre 200.000 telecamere di sicurezza in tutta la città.
Non si è perso tempo: all’inizio di quest’anno, almeno 105.000 telecamere erano già collegate al software avanzato. Il mese scorso il gruppo mediatico RBC ha riferito che la tecnologia verrà presto ampliata: il software sarà in grado di riconoscere le persone in base a tatuaggi, colore degli occhi, suono della voce e modo di camminare. Secondo le autorità, i cittadini ordinari non hanno nulla da temere in quanto tutto ciò sarebbe costruito al solo scopo di combattere la criminalità.
Ma in un paese in cui le autorità in genere non si curano molto delle libertà individuali e dei diritti civili, le preoccupazioni per il nuovo sistema di sicurezza sono elevate. Le organizzazioni per i diritti umani trattengono il fiato poiché temono che le immagini catturate dalle telecamere non saranno utilizzate solo dal database dei servizi di polizia e di sicurezza, ma saranno anche confrontate con praticamente tutte le informazioni disponibili online, con tutti i possibili abusi che ciò può comportare. La tecnologia trasformerebbe così lo spazio pubblico in una “sfilata di identità virtuali”.
Secondo Alena Popova, avvocato e attivista, che a gennaio ha intentato una causa contro il dipartimento tecnologico di Mosca che gestisce il programma di sorveglianza, il sistema di sorveglianza biometrica è solo una cortina fumogena per l’ennesima stretta del governo sulle libertà civili. “Questo è semplicemente il sintomo più recente dell’antica tradizione russa di voler controllare ogni aspetto della vita. Lo vendono come qualcosa al quale non puoi essere contrario, perché riduce il crimine. E la sicurezza, ovviamente, è fondamentale. Ma nel frattempo, stanno abusando del sistema a spese della privacy dei cittadini.”
Quelle cattive intenzioni, continua Popova, erano già evidenti durante le proteste dell’estate scorsa a Mosca, a seguito della frode nelle elezioni locali. “Le autorità hanno usato il riconoscimento facciale per identificare i manifestanti. Lo hanno ammesso loro stessi. Apparentemente partecipare a una manifestazione è una ragione sufficiente per le autorità di scorrere i dati biometrici attraverso il database online e arrestare le persone sul posto. E’ chiaro da molto tempo che ciò non riguarda più solo i criminali e i terroristi, ma costituisce una violazione diretta delle leggi sulla privacy e sulla protezione dei dati.”
Il presunto uso illegale del sistema e le violazioni della privacy erano i motivi per cui Popova aveva presentato ricorso. La scorsa settimana, la corte ha deciso contro di lei. Secondo il giudice, il sistema non viola la privacy dei cittadini e serve solo a garantire la sicurezza nelle aree trafficate. “Questo dice tutto,” lamenta Popova. “Questa dichiarazione è il colpo mortale all’anonimato. La privacy non esiste più in Russia. E’ un’altra misura introdotta dal governo per sottomettere i suoi cittadini.”