Allarme internazionale sull’influenza cinese nelle istituzioni internazionali

sintesi di Laura Harth dell’articolo Senior Officials Concede Loss of U.S. Clout as Trump Prepares For U.N. Summit,di Colum Lynch Robbie Gramer – Foreign Policy, 5 settembre 2019

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Alti funzionari ammettono la perdita del peso degli Stati Uniti mentre Trump si prepara al vertice delle Nazioni Unite
Riunione del Dipartimento di Stato evidenzia l’allarme interno per la crescente influenza della Cina nelle organizzazioni internazionali.

Alla vigilia della riunione annuale dei leader mondiali alle Nazioni Unite, due alti funzionari del Dipartimento di Stato hanno espresso allarme per la perdita di influenza diplomatica degli Stati Uniti mentre la Cina compie degli sforzi ambiziosi per colmare il vuoto, secondo un resoconto di una riunione riservata al personale interno.

Le preoccupazioni stanno emergendo in un momento in cui l’Ufficio per l’Organizzazione Internazionale (IO) del Dipartimento di Stato – che sovrintende alle relazioni degli USA con le Nazioni Unite e altre organizzazioni internazionali – sta attraversando un periodo prolungato di tumulto segnato dal calo di morale, fuga del personale e dalle difficoltà di reclutare nuovi talenti. Nel frattempo, la nuova ambasciatrice USA presso le Nazioni Unite, Kelly Craft, confermata il 31 luglio, non ha ancora assunto l’incarico a New York.

John Sullivan, Vice-Segretario di Stato, e David Hale, Sottosegretario di Stato per gli affari politici, hanno toccato alcune di queste questioni durante una riunione a porte chiuse con i membri dello staff IO il 29 agosto scorso. Hanno espresso particolare preoccupazione per l’obiettivo strategico della Cina di allargare la sua influenza alle Nazioni Unite e in altre organizzazioni internazionali.

I prossimi mesi saranno “cruciali” per promuovere gli interessi di sicurezza nazionale degli Stati Uniti nelle istituzioni internazionali a partire della prossima Assemblea Generale delle Nazioni Unite, ha detto Hale secondo un resoconto della riunione trasmessa a Foreign Policy. “E’ solo diventato più difficile, dovendo affrontare i crescenti tentativi e campagne da parte della Cine per ottenere una sempre maggiore influenza su queste organizzazioni”, ha detto.

Negli ultimi due anni e mezzo, gli Stati Uniti hanno lottato per ottenere sostegno alla interno dell’ONU per contenere l’influenza delle potenze rivali, dall’Iran alla Russia alla Cina, la quale ha effettivamente mobilitato il sostegno delle Nazioni Unite per la sua iniziativa Belt and Road, nonostante gli sforzi degli Stati Uniti per contrastarlo. L’amministrazione Trump ha anche ampiamente respinto i ripetuti avvertimenti degli alleati e di altri che la sua ritirata dalla diplomazia multilaterale creerebbe un vuoto che potrebbe promuovere il caos o lasciare spazio all’ascesa di poteri autoritari come la Cina.

“Il Presidente Trump e la sua politica di isolazionismo hanno lasciato un vuoto enorme in tutto il mondo”, dichiarò il Ministro degli Esteri tedesco Heiko Maas nel giugno 2018. “Chi colmerà questo vuoto? Poteri autoritari? Nessuno?”

L’ascesa della Cina sulla scena mondiale è stata un inevitabile sottoprodotto della sua crescente influenza economica, che le ha permesso di sfruttare ingenti investimenti esteri , “comprandosi” più ampio sostegno alla sua politica estera. Gli alleati americani, in particolare dall’Europa, hanno avvertito i funzionari dell’amministrazione Trump che il relativo ritiro degli USA da organizzazioni internazionali e accordi commerciali avrebbe accelerato la crescente influenza della Cina.

“Le due sfide più gravose per l’ordine multilaterale oggi sono il relativo declino del potere americano e l’emergere della Cina come potere rivale degli USA nelle organizzazioni globali, ” si legge in un documento politico recente di Richard Gowan e Anthony Dworkin dell’European Council on Foreign Relations.” Nel corso dell’ultimo decennio, si è verificato un declino osservabile della capacità americana di plasmare gli affari multilaterali.”

Esperti dell’Asia affermano che la risposta lassista degli USA alla crescente influenza diplomatica della Cina nelle istituzioni multilaterali non è coerente con i propri sforzi di contenere l’ascesa di un potere rivale.

“L’amministrazione Trump si è concentrata sull’affinamento dell’attenzione dell’establishment della politica estera americana sulla Cina,” dice Kristine Leee, ricercatrice associata presso il Center for a New American Security. “Ma ignorare una componente così importante di queste equazione, l’ascesa della Cina nelle organizzazioni internazionali e nelle istituzioni multilaterali, equivale a spararsi nel piede.”

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Trump dovrebbe evidenziare l’assalto globale alla libertà religiosa quando si rivolge all’Assemblea Generale dell’ONU il 24 settembre prossimo. SI è circondato di assistenti che sono profondamente scettici nei confronti delle Nazioni Unite e che hanno cercato ci ridurre il ruolo e il finanziamento degli USA nell’istituzione. Per gran parte della sua carriera, anche durante il suo incarico di ambasciatore presso l’ONU sotto il Presidente George W. Bush, John Bolton, consigliere per la sicurezza nazionale, si è a lungo scagliato contro l’organizzazione internazionale come una burocrazia inefficace e gonfia. Il capo dell’Ufficio di gestione e bilancio della Casa Bianca, Mick Mulvaney, ha proposto, senza successo, miliardi di dollari in tagli agli contributi USA all’ONU e altre organizzazioni internazionali. Sotto Trump, gli USA si sono ritirati dal Consiglio Diritti Umani dell’ONU e hanno spinto per tagliare i finanziamenti all’UN Population Fund e all’Agenzia per i rifugiati palestinesi.

I cinesi invece hanno visto un successo crescente nel competere per i migliori posti di lavoro all’ONU e in altre organizzazioni internazionali. A giugno, la Cina ha battuto gli USA nella campagna per la guida della FAO, umiliando Washington in quel che osservatori affermano sia emblematica della crescente influenza di Pechino. […]

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