DIFFIDA URBI ET ORBI: QUESTA E’ INIZIATIVA DEL PARTITO RADICALE E DEFINIRLA DEI “RADICALI” NON E’ UNA CONTRAZIONE MA UNA VIOLENZA CONTRO IL PARTITO RADICALE LE CUI LOTTE E SPERANZE RISCHIANO DI MORIRE IL 31 DICEMBRE. VIOLENZA CHE SI COMPIE GRAZIE A DEI VOLETEROSI CARNEFICI PROMOSSI AL RUOLO DI OPPOSIZIONE DI REGIME.
Dichiarazione di Maurizio Turco, responsabile legale del Partito Radicale:
“Dopo 13 anni la Corte Europea di Giustizia ha condannato l’Italia a recuperare l’ICI per il periodo 2006-2011 da quei soggetti che erano stati esentati sin dal 1992.
E’ questa la conclusione della lotta del PARTITO RADICALE per l’affermazione del diritto contro la violenza del potere che lo viola.
Lotta che con la Rosa nel Pugno abbiamo portato nelle aule parlamentari sin dal 2016 grazie allo straordinario lavoro del tributarista e militante del PARTITO RADICALE Carlo Pontesilli e dell’avvocato Edoardo Gambaro che si è assunto l’onere di difendere il primato del diritto e della legge anche di fronte ad agguerriti oppositori quali la Repubblica Italiana e la Commissione Europea.
Sarà nostra premura e cura chiedere che il recupero parta dal 1992, e non appena la sentenza sarà notificata alla Repubblica Italiana che la Corte dei Conti vigili sull’effettivo recupero e, visti i precedenti, prevenga un eventuale ma non impossibile danno erariale.
Diffidiamo gli organi di informazione, a cominciare dai più diffusi, a non usare la dizione RADICALI quale contrazione di PARTITO RADICALE trattandosi non già di contrazione ma di violenza, essendo sin troppo chiaro che tale violenza è volta a concorrere alla chiusura del PARTITO RADICALE a favore di soggetti più addomesticati alle logiche e alle regole del regime italiano, e non solo.
Infatti, il PARTITO RADICALE se non raggiungerà 3.000 iscritti entro il 31 dicembre non potrà continuare le proprie lotte, far vivere le proprie idee, alimentare speranze.
Denunciamo ancora una volta la gravissima opera di quanti continuano a far credere che il PARTITO RADICALE voglia liberamente scegliere la propria dissoluzione. Il PARTITO RADICALE ha da tempo e con sempre maggiore puntualità e precisione, rigore e vigore, documentato la situazione fallimentare, cui ostracismi, mistificazioni, uso antidemocratico dei poteri statali e privati, compresi quelli dell’informazione, ha ridotto il Partito stesso, sul piano delle risorse, umane e di mezzi.
C’è un intellettuale in Italia?”