7 ore di visita, 568 detenuti, 250 detenuti oltre la capienza di legge, precarie condizioni sanitarie, magistratura di sorveglianza scarsamente presente alla vita dei detenuti e con una visione della pena esclusivamente punitiva, 2 educatori su 6 in pianta organica, rieducazione inesistente, queste ed altre sono le condizioni disumane denunciate dal Partito Radicale Nonviolento Transnazionale Transpartito in visita il 13 giugno al carcere di Taranto. La delegazione presieduta dall’ex Deputata Rita Bernardini membro della presidenza del Partito Radicale e dai militanti pugliesi Anna Briganti, Giovanni Zezza, Andrea Trisciuoglio, Davide Scrano, Alberico Nobile e dall’avvocato Mario Calzolaro in visita a seguito del suicidio del detenuto di 38 anni con gravi problemi psichiatrici e di numerosissime segnalazioni pervenute dagli stessi detenuti e dai loro parenti, hanno constatato, nonostante l’impegno della direzione e del corpo degli agenti di polizia penitenziaria, lo stato di emergenza in cui versa il carcere. La delegazione ha annunciato un esposto al CSM per le inadempienze del Tribunale di Sorveglianza di Taranto.